Tra stallo e nervosismo Di Maio contro Padoan
ROMA Il post voto resta in stallo, mentre cresce il nervosismo. «Al vertice europeo dei ministri delle Finanze tutti mi hanno chiesto che cosa succederà in Italia – ha riferito Pier Carlo Padoan – la mia risposta è stata ovvia: non lo so. La concreta possibilità che a Roma non si arrivi a una soluzione preoccupa Bruxelles». E ciò nonostante anche l’Ocse certifichi che, almeno per ora, «l’esito delle elezioni non ha avuto alcun impatto sulle previsioni di crescita, seppure a ritmo moderato, dell’Italia». Ma il leader del M5S, Luigi Di Maio, risponde duro a Padoan: «Le nostre misure economiche saranno sempre ispirate alla stabilità del paese. Padoan è irresponsabile a rispondere “non so” sul pericolo di instabilità. Quasi una provocazione, sembra che pensi “ora che vado all’opposizione avveleno i pozzi” dicendo che c’è instabilità».
Salvini a Bruxelles
Di Maio, parlando alla stampa estera, ha rilanciato il reddito di cittadinanza ed ha chiarito: «Non siamo disponibili a immaginare una squadra di governo diversa da quella espressa dalla volontà popolare. Se le forze politiche non hanno compreso il segnale, forse stanno chiedendo di tornare a votare? Questo non ci spaventa. Gli italiani saranno ben lieti». Da campagna elettorale anche l’affondo del leader leghista Salvini, volato a Bruxelles: ignorare il 3%, rinegoziare i trattati Ue, senza escludere un piano B di uscita dall’euro. Quanto al piano interno – ha spiegato – «mai nella vita governerò con Renzi». In serata l’incontro con Berlusconi. Mentre il segretario reggente del Pd, Martina, replica a Di Maio: «Contro Padoan parole arroganti. Dovrebbe accorgersi che il tempo della propaganda è finito».
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