Libri/Sabatini
5:00 pm, 7 Febbraio 18 calendario

Un giornalista-detective sulle tracce del Tatuatore

Di: Redazione Metronews
condividi

ROMANZI Riecco Leo Malinverno. Dopo “l’inganno dell’Ippocastano” (Salani), con cui si è aggiudicato lo scorso anno il premio Flaiano, Mariano Sabatini con “Primo venne Caino” (Salani, 288 pagine, 16.90 euro) riporta il suo malinconico giornalista-detective  sulle tracce dii un altro serial killer: il Tatuatore.
Welcome back, Malinverno. Sa che -donne a parte- del suo personaggio continuo ad invidiare quell’aria un po’ sgualcita ma vincente?
Leo Malinverno è vincente proprio perché poco interessato a sé, sa di avere delle frecce al suo arco naturalmente, ma non ne approfitta. Più che guardarsi vivere e agire, lo fa e basta. Non ha Facebook né altri social network e non pronuncia la fatidica frase “specchio delle mie brame” che tutti noi pronunciamo idealmente ogni giorno. Per vanità e insicurezza. 
È ancora possibile oggi fare giornalismo investigativo? 
Caspita, se lo è. Si muore di giornalismo investigativo, anche perché di solito a farlo sono gli irregolari: i free lance e i non iscritti all’Ordine. Quelli che non avendo lo stipendio assicurato né altro tipo di garanzie vanno in cerca del valore aggiunto. Ma ci sono anche giornalisti-giornalisti, tipo Federica Angeli,  che ogni giorno rischiano la vita.  
Sbaglio o denuncia una certa tendenza alla morbosità di telecamere e taccuini?
Telecamere, non taccuini. Come il sottoscritto, Malinverno detesta l’horrortainment, l’uso della cronaca nera come attrazione televisiva, spesso senza nessun rispetto per i parenti delle vittime.   
Secondo romanzo, stesso stile narrativo e trama costruita con maestria. Altra somiglianza: l’indagine psicologica che trova il male dove non penseresti mai. È così?Malinverno è giornalista per vocazione, seduttore di natura e detective suo malgrado. Gli viene spontaneo, affiancando le forze dell’ordine, seguire piste alternative. Ha altre finalità rispetto a carabinieri e polizia. 
Dico la verità:  vorrei avere un amico come Jacopo Guerci.
Come scrive Bianciardi nella “Vita agra”, l’amicizia tra due uomini è più forte di una preghiera. Vorrei averlo anch’io. Ma sono altrettanto felice di avere Raffaella nella mia vita.  
Io ci provo, a fare il mio piccolo scoop. Malinverno tornerà?
Tornerà, eccome, e credo ritroverà una vecchia conoscenza. La bella Viola Ornaghi.
ANDREA BERNABEO

7 Febbraio 2018
© RIPRODUZIONE RISERVATA