Nucleare
7:00 am, 6 Febbraio 18 calendario

Le mini-atomiche? “Quelle tattiche non esistono”

Di: Redazione Metronews
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ROMA Ci sono molte novità nella nuova dottrina nucleare statunitense in via di presentazione nel primo documento NPR dell’era Trump. I due punti più caldi riguardano l’ipotesi di utilizzare una risposta nucleare anche di fronte a un attacco non nucleare (che però sia di massa o a infrastrutture strategiche) e l’ammodernamento dell’arsenale strategico, in particolare con la realizzazione di nuove “bombe nucleari tattiche”. Abbiamo chiesto delucidazioni a Franco Iacch, esperto analista militare presso l’IsAG.
Cosa sono le bombe nucleari tattiche?
Sono bombe a basso rendimento, cioè di potenza limitata, anche di un solo chilotone (a Hiroshima erano quindici chilotoni, mentre oggi le bombe possono arrivare a migliaia di chilotoni). Nell’intenzione di chi le sostiene sono asset che potrebbero essere utilizzati per vincere i conflitti regionali, senza comportare escalation nucleari di portata globale. Sempre nell’intenzione di chi le promuove dovrebbero servire soprattutto a bilanciare la superiorità russa in Europa orientale.
Che ne pensa?
Non esistono bombe nucleari tattiche. L’impiego di qualunque bomba di questo tipo ha sempre conseguenze strategiche, non può essere davvero limitato e proporzionale: con le armi nucleari si entra sempre e comunque nell’ottica del giorno del giudizio. E anche sul piano militare non hanno molto senso: bombe così non sono in grado di decapitare completamente la linea di comando del nemico.
Come intendono utilizzarle gli Stati Uniti?
Per ora la previsione sarebbe quella di montare testate termonucleari a potenza scalare sui missili Trident imbarcati sui sottomarini classe Ohio. In realtà altre bombe tattiche esistono già, sono le 150 B61 schierate in Europa e anche in Italia, bombe sganciabili da speciali bombardieri. Poche a confronto delle 1850 testate russe. Ma il ruolo delle bombe nucleari è quello della deterrenza e della garanzia politica. Servono a impedire un’aggressione. Non vanno usate davvero, altrimenti il mondo sarebbe distrutto più volte. Per questo anche le nuove indicazioni della NPR mi sembrano più un indirizzo politico rivolto ai rivali internazionali che una concreta prospettiva militare.
La minaccia nucleare
La NPR di Trump fa riferimento a ordigni nucleari precisi, con il progetto di dotarne i missili balistici basati sui sottomarini. Ma nel mondo la diffusione delle armi nucleari è molto ampia, e seppure ridotta drasticamente in termini numerici rispetto alla guerra fredda è però diffusa su più Paesi, forse meno controllabili. Un’arma nucleare tattica è un ordigno nucleare progettato per essere utilizzato sul campo di battaglia in situazioni belliche circoscritte. L’idea di chi le propone è che esse possano servire a vincere conflitti locali in zone come il Medio Oriente, la Corea o l’Europa orientale, senza ulteriori escalation.
Utilizzo flessibile
Le armi nucleari tattiche possono essere di piccole dimensioni oltre che di limitata potenza (anche meno di un chilotone). Possono essere montate su missili, ma anche sparate dall’artiglieria o lanciate da bombardieri (come le B61), e anche essere trasportate in uno zaino o in una valigetta. Bomba atomica o nucleare non è la stessa cosa. La bomba A è atomica, la prima ad essere costruita, sfrutta una reazione di fissione di uranio o plutonio. La bomba all’idrogeno o bomba H è invece una bomba nucleare sfrutta la fusione fra nuclei di deuterio e trizio, è la più potente in assoluto. Le potenze nucleari sono oggi nove. Russia (circa 8500 testate) e USA (circa 7.700) dispongono di oltre il 90% delle bombe. Ne hanno anche Regno Unito (circa 220), Francia (circa 300), Cina (circa 240). E poi in via non del tutto ufficiale India (80), Pakistan (90), Corea del Nord (20), Israele (80).
OSVALDO BALDACCI

6 Febbraio 2018
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