Calcio
12:55 pm, 19 Gennaio 18 calendario

Quando l’allenatore mi scivola sul tifo

Di: Redazione Metronews
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CALCIO Possibile che Vincenzo Montella, all’età di 13 anni, a Napoli, nel bel mezzo dell’era Maradona, fosse milanista?  Lo ha detto lui quando era allenatore del Milan e sicuramente sarà vero, ma il fatto è che agli allenatori capita spesso di riscoprire all’improvviso l’amore atavico per una squadra: quella che stanno allenando. « Qui mi sento a casa, amiamo tutti l’Inter», ha detto per esempio Luciano Spalletti il 3 ottobre alla Sponsor Night, una serata dedicata ai partner commerciali nerazzurri. Quasi due anni prima, accolto a furor di popolo a Fiumicino  per sostituire Rudi Garcia, era invece ispirato dall’amore per la Roma: « il mio amore per la Roma non è mai passato».  Quando andò allo Zenit invece disse di non averlo fatto «per soldi, ma per amore del calcio».. Gli allenatori amano, insomma.  In un certo senso è il gioco delle parti, non c’è nulla di male, ci sta, perché il tifoso vuole essere coccolato. Ma ci sono delle perle che bisogna ricordare: nel 2010 Sinisa Mihajlovic fece una promessa: «al Milan mai, sono interista, piuttosto morirei di fame». Troppo importante, appunto, il suo passato nerazzurro. Cinque anni dopo, al primo cenno, andò ad allenare il Milan. Oggi, prima dell’esonero, diceva «il Toro è casa mia».  E Fabio Capello? Vinto lo scudetto con la Roma, e con due secondi posti alle spalle,  Don Fabio il 7 febbraio 2004 giurò che non avrebbe mai allenato la Juventus. Indovinate su quale panchina andò a sedersi di lì a qualche mese?
A.B.

19 Gennaio 2018
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