Centrodestra vincitore ma la Sicilia scuote le coalizioni

ROMA Tutti o quasi festeggiano in Sicilia, ma tutti si tirano gli stracci all’interno delle coalizioni. Il nuovo governatore della Sicilia è Nello Musumeci, candidato del centrodestra che alla fine ha raggiunto il 40% staccando il rivale del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri al 34,5%, mentre Fabrizio Micari, del centrosinistra, si è fermato al 18,6. I pentastellati sono il primo partito, col 26,6%, rivendicano un successo ma non riconoscono la vittoria a Musumeci che accusano di voto «infangato» e addirittura vengono citati «sospetti di brogli». Cancelleri ha preso oltre il 7% in più del suo partito, quanto Micari ha preso in meno rispetto alla sua coalizione.
Ma a conferma della valenza nazionale che è stata data a questo voto ci sono le rese dei conti nei partiti. Nel centrodestra è sceso in campo Silvio Berlusconi in persona a rivendicare la vittoria, per sottolineare che si tratta di una vittoria dei moderati nella quale Forza italia è centrale. Messaggio diretto a Salvini, con cui anche ieri è rimasto aperto il duello per la leadership e per la rotta da dare al centrodestra. Berlusconi ha anche sostenuto che «il grande dato politico di queste elezioni è che il confronto è fra noi e i Cinque Stelle. Il fallimento dell’esperienza di governo del Pd, e le divisioni della sinistra, non lo rendono un competitore credibile dell’ondata ribellista, pauperista e giustizialista rappresentata dal M5S». Anche a sinistra è resa dei conti. Da una parte si prova a riorganizzarsi, anche con coalizioni più ampie, ma dall’altra i toni tra Pd e sinistra restano di continui scambi di accuse. 
A Ostia sarà ballottaggio fra 5 Stelle e centrodestra, ma l’exploit è quello di Casa Pound al 7,6%.
OSVALDO BALDACCI