LA STORIA
1:53 pm, 30 Ottobre 17 calendario

Andrea, lo smemorato che regala sorrisi ai bimbi

Di: Redazione Metronews
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MILANO Un consiglio spassionato. Se state vivendo un momento nero o vedete solo il bicchiere mezzo vuoto, guardate in rete uno dei video in cui Andrea Caschetto, un bel ragazzo siciliano di 27 anni, mette in pratica la sua arte del sorriso, che lo ha portato negli orfanotrofi di tutto il mondo allo scopo di far ridere i bambini. O quello in cui fa scoppiare in una risata liberatoria l’intera assemblea dell’Onu riunita nella giornata mondiale della felicità del 2016, che lo ha voluto tra gli oratori, come ambasciatore del sorriso. «Quando mi hanno contattato sulla pagina facebook credevo fosse uno scherzo, naturalmente, invece era vero».
 Nella vita di Andrea, che non ha mai conosciuto il padre ed è stato cresciuto da una madre tostissima, c’è un prima e un dopo: a 15 anni è stato operato di un tumore al cervello e da allora ha perso la memoria a breve termine: «Volevo fare il magistrato, ma mi hanno detto che non sarei più riuscito a studiare come si deve. A scuola mi chiamavano memoria zero». La vera svolta è avvenuta quando è andato con la scuola in un orfanotrofio sudafricano. «Quando sono tornato mi sono accorto che diversamente dal solito mi ricordavo quasi tutto. Mi hanno spiegato che la memoria emotiva è molto potente e da allora non mi sono più fermato».
 La sua “impresa” più nota è stata a 24 anni il giro nel mondo per orfanotrofi, dall’Africa alle Filippine al Sudamerica, che ha raccontato nel libro “Dove nasce l’arcobaleno” (Giunti), un viaggio con pochi soldi in tasca e molta faccia tosta, che lo ha portato ai quattro angoli del globo contando solo su se stesso e l’ospitalità della gente. «L’ho fatto per egoismo, non per fare astrattamente del bene, la verità è che giocare con i bambini e vederli sorridere è la cosa più bella del mondo, fa stare meglio me e mi  aiuta a ricordare». Un altro progetto è stato il documentario realizzato con un amico non vedente in un viaggio che hanno fatto assieme a San Pietroburgo, tutto girato con lo smartphone, “Il nostro sguardo”. In questi giorni è in uscita l’ultimo libro di Caschetto, “Come se io fossi te” (Chiarelettere), che racconta la sua ultima incredibile impresa: il viaggio in Argentina in sedia a rotelle: «Quando mi hanno operato sono stato mesi in carrozzella e mi dava molto fastidio come mi guardavano. Allora ho pensato di fare questo viaggio, 50 giorni in sedia a rotelle, un esperimento sociale contro i pregiudizi sulla disabilità in nome della pluriabilità. Ha volte l’ho portata io in spalla, a volte l’ho usata per aiutare persone anziane, insomma la carrozzina è diventata un’amica». Con un nome, Azzurra, quello di un’amica reale di Andrea, che ha perso l’uso delle gambe di un incidente. Andrea tiene a precisare che i diritti di questo libro saranno il suo primo stipendio, mentre gli altri sono andati in beneficenza.
 E per il futuro? «Voglio continuare a comunicare cose positive, magari in televisione con dei programmi per i bambini, perché crescano senza paure e stereotipi, l’Italia sta diventando sempre più razzista». A dispetto dei pronostici nel frattempo Andrea si è laureato, ma se li chiedi in che cosa risponde: «Qualcosa che ha a che fare con la cooperazione, ma il nome non me lo ricordo».
PAOLA RIZZI
paola.rizzi@metroitaly.it

30 Ottobre 2017
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