Trasporti
6:00 am, 13 Luglio 17 calendario

Fuga dai mezzi pubblici Signore e signori, si arranca

Di: Redazione Metronews
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ROMA Nelle grandi città italiane a farla da padrone sono le auto. Il mezzo di trasporto privato è quello più usato e preferito per gli spostamenti a discapito dei mezzi pubblici, sempre più in sofferenza tra tagli, disservizi e inefficienze. La quota degli spostamenti in auto è passata dall’8,1% del 2014 all’8,3% del 2015; mentre è diminuita quella effettuata con i mezzi pubblici che è passata dal 14,6% (2014) all’11,7% nel 2015 (Fonte Cdp, Asstra). Tra le grandi città, la “maglia nera” spetta a Roma che detiene saldamente il record nel possesso di auto: 67 ogni 100 abitanti. Inoltre nella Capitale l’offerta di trasporto pubblico è diminuita dal 2005 al 2015 del 6% e, continuando così, ci vorranno 80 anni per recuperare il gap sulle linee metropolitane rispetto alle altre città europee.
Emergenza nelle grandi città
A rilanciare l’allarme è stata Legambiente in un convegno dal titolo “Mobilità In-sostenibile”. «Siamo all’emergenza – ha detto Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – le città italiane hanno un drammatico bisogno di rilanciare le diverse forme di mobilità sostenibile per migliorare la vita delle persone e la qualità dell’aria. Cambiare strada è possibile, come dimostrano le città europee e alcune buone pratiche di gestione e innovazione nei trasporti avviate anche in alcune città italiane. Per avviare la rivoluzione della mobilità sostenibile chiediamo al Governo e alle città di fare scelte coraggiose». Ogni giorno in Italia sono 2 milioni e 830mila i passeggeri che viaggiano sulla rete ferroviaria regionale, 2 milioni e 650mila coloro che prendono una metropolitana nelle sette città in cui è presente, 14 milioni i cittadini che usufruiscono del trasporto pubblico locale su gomma.
Offerta ferma al palo
A fronte di una grande richiesta, segnala Legambiente, l’offerta del trasporto pubblico è ferma al palo. Anche i nuovi progetti sulle metropolitane «sono limitati e inadeguati a recuperare i ritardi». Negli ultimi anni la situazione è peggiorata per l’assenza di investimenti, tanto che secondo i dati di Asstra e Cdp, dal 2005 al 2015 si è registrata una riduzione del 13% del parco circolante degli autobus. Per Legambiente bisogna invece estendere le buone pratiche (dalle ciclabili alle zone pedonali, ai nuovi tram) e ripartire dalle città metropolitane, dove vive il 40% della popolazione, con strategie di condivisione e chiarezza su obiettivi, controlli e liberalizzazione.
Come Madrid, metà di Londra
Il totale dell’estensione delle linee di metropolitana in tutta Italia (235,9 km) è paragonabile a quello di singole città europee come Madrid (291,5), Parigi (219,5) e Berlino (147,5). Inarrivabile il confronto con Londra, che ha un’estensione addirittura doppia (464,2 km). Va un po’ meglio sulle linee tramviarie, dove l’Italia con 336,1 km di rete complessiva supera la Spagna (261,3) e il Regno Unito (237,6). Lontanissimi, però, i 1.999,2 km di rete tramviaria realizzati dalla Germania, come i 735 della Francia.
Mappa del Paese pendolare
Impressionante la mappa dell’Italia disegnata sul numero di viaggiatori giornalieri che prendono i treni regionali e locali. Praticamente il Mezzogiorno non esiste. L’età media del materiale rotabile al Sud è di 20,3 anni (contro i 14,7 del Nord) e i treni con più di 15 anni di servizio sono il 71,2% (contro il 45,3% del Settentrione). L’Italia è penultima davanti alla Spagna nella classifica dei passeggeri per km trasportati annualmente: 40,3 miliardi contro gli 83,2 della Germania e i 79,3 della Francia.
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13 Luglio 2017
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