Cinema/Parliamo delle mie donne
7:30 am, 13 Giugno 17 calendario

Lelouche racconta il tempo che passa

Di: Redazione Metronews
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ROMA Più che l’amore, più che il sesso, più che il matrimonio, più che il potere, la storia di come tutto passa troppo velocemente. Che è, poi, il tema dei temi di tutto il cinema di Claude Lelouch che molto ama e divora della vita e molto racconta dell’amore che passa.
Anche in questo suo 44esimo film, “Parliamo delle mie donne” (dal 22 in sala), protagonisti Johnny Hallyday e Sandrine Bonnaire che, giustamente, precisa «Il titolo del film avrebbe potuto essere “Il tempo che passa”. Il messaggio è che non bisogna perdere troppo tempo per essere sinceri e mettere da parte la propria rabbia. Credo che questo valga tanto per un genitore, quanto per un figlio o un amico». 
Ha perso, invece, molto tempo il protagonista, famoso fotografo sempre in giro per il  mondo a inseguire immagini e ad amare, assente per le sue quattro figlie (più una, scoperta in ritardo), che troppo tardi capisce, come afferma Lelouch, «di essere arrivato a un momento della sua vita in cui si fanno le cose per l’ultima volta. Quando si fanno le cose per la prima o per l’ultima volta, siamo in grado di agire pienamente e sentirle davvero».
Per rimandare questa sensazione, il regista ha scelto Hallyday con qualche titubanza: «Capivo che Johnny avrebbe sempre avuto quell’etichetta di cantante ma aveva il physique del fotografo di guerra e la bella faccia di chi ha giocato alla roulette russa per tutta la vita».
Hallyday, dal canto suo, si è letteralmente specchiato nel personaggio: «Volevo lavorare con Lelouch perché è un regista che ama la vita e sa raccontarla. Io ho avuto lo stesso problema del protagonista con i miei figli,  quattro bambini tirati su dalla loro madre perché io non c’ero mai. Sono stato anche io un padre assente».
SILVIA DI PAOLA 
 

13 Giugno 2017
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