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8:08 am, 26 Aprile 17 calendario

Protocube tra creativi e ingegneri

Di: Redazione Metronews
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Wwworkers è la community dei lavoratori della rete, dipendenti o imprenditori che operano con le nuove tecnologie e che si raccontano su wwworkers.it e su Metro.
Competenti, appassionati, trendsetter. Con un’idea fissa in testa portata avanti con coraggio. Tre ingegneri edili piemontesi e amici di vecchia data hanno scommesso undici anni fa sulla stampa 3D, quando di questa soluzione si masticava molto poco. E il tempo ha dato loro ragione.
L’idea pioneristica di Alberto Barberis, Daria Tirone e Leonardo Peretti è stata quella di sperimentare il 3D proprio a Torino, nella culla della formazione scientifica. Oggi il team della loro Protocube è composto da una quindicina di persone: designer, ingegneri, architetti, professionisti con varie estrazioni e competenze.
Una vera e propria ossessione per il 3D. “Ci siamo innamorati di questa tecnologia e abbiamo intuito il potenziale. La nostra prima stampante 3D? Un investimento importante, l’abbiamo acquistata investendo centomila euro”, ricorda Alberto.
La chiave vincente sta nell’artigianato digitale, che consente di diversificare l’offerta. La società realizza anche una linea di gioielli con un marchio di proprietà, insieme ad un laboratorio di Valenza Po, in quell’area dell’alessandrino dove si annida un comparto orafo importante. Così Protocube disegna, produce e vende gioielli fatti in argento stampati poi in 3D. “Si chiama Salabrac, è un epiteto piemontese che significa fannullone. Ha una accezione negativa, ma ci piaceva perché richiama come suono alla lingua francese”, racconta Alberto. E la consegna è garantita in ventiquattr’ore.
“Oggi offriamo anche servizi integrati: i nostri clienti sono aziende che operano in ambito creativo o che fanno prodotti di consumo o accessori. Realizziamo anche configuratori di prodotto o animazioni virtuali o ancora prototipi. Sempre tutto in 3D”. E dal seminterrato dove la società è nata c’è stato il trasferimento in una sede molto più grande, dopo l’acquisizione del gruppo Reply. “Vendiamo accessori negli shop dei musei New York, Venezia, Chicago. E con i prototipi in 3D realizziamo scarpe personalizzate: così si riducono i tempi di creazione di nuove collezioni”, precisa Alberto. L’industria 4.0 che bussa alle porte delle imprese passa oggi anche dalla digitalizzazione dei processi produttivi e dalla rivoluzione del 3D.
GIAMPAOLO COLLETTI
@gpcolletti
 

26 Aprile 2017
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