Romeo
10:00 pm, 1 Marzo 17 calendario

Consip, arrestato Romeo fra tangenti e amici influenti

Di: Redazione Metronews
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ROMA È finito in carcere nel giorno del suo 64esimo compleanno l’imprenditore campano Alfredo Romeo, arrestato perché accusato dalla Procura di Roma di aver corrotto a partire dal 2012, e poi, in maniera più sistematica, dal 2014 fino al novembre 2016, Marco Gasparri, il dirigente della Consip (la società per azioni del ministero dell’Economia incaricata dell’acquisto di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche) retribuito per un totale di 100 mila euro. L’arresto di Romeo è l’ultimo sviluppo di quella parte di indagine, nata a Napoli e trasferita nella capitale per competenza, dove risultano indagati per traffico di influenze illecite l’ex parlamentare Italo Bocchino, assieme a Tiziano Renzi, papà dell’ex premier, e all’imprenditore del settore farmaceutico Carlo Russo e per rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento Luca Lotti, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e ora ministro dello Sport, il comandante dei carabinieri Tullio Del Sette. Secondo quanto ricostruito dai pm, sulla base delle intercettazioni telefoniche e ambientali, dei documenti sequestrati, e della confessione di Gasparri, l’imprenditore campano puntava ad aggiudicarsi almeno un lotto da 143 milioni di euro (dei 18 messi in gara) per l’affidamento di servizi in una serie di palazzi istituzionali della Capitale. Pur di vincere quell’appalto e riscattarsi dalle sonore batoste maturate anni prima in Consip, Romeo era disposto a tutto: dal pagamento di tangenti a un soggetto interno alla Consip alla ricerca di appoggi in politica, contando principalmente sulle conoscenze acquisite da Bocchino. Secondo l’accusa, Tiziano Renzi e Russo, sfruttando le relazioni esistenti con Luigi Marroni, ad di Consip, «si facevano promettere indebitamente da Romeo utilità a contenuto economico, consistenti  nell’erogazione di somme di denaro mensili, come compenso per la mediazione verso Marroni». «Nessuno mi ha mai promesso soldi, né io ho chiesto alcunché», ha reso noto Tiziano Renzi.
METRO

1 Marzo 2017
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