Sicurezza online
9:00 am, 8 Febbraio 17 calendario

Sexting e minori Attenzione ai risvolti penali

Di: Redazione Metronews
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ROMA. Le possibilità della Rete? «Enormi. Ma anche i rischi». Ne abbiamo parlato con Monica Gobbato, data protection officer, è un avvocato digitale, specializzata in privacy. Con lei, in occasione del Safer Internet day, abbiamo parlato in particolare di sexting,  la condivisione attraverso strumenti multimediali di immagini e video a contenuto sessuale. Secondo i dati relativi al 2016 dell’Osservatorio nazionale adolescenza (diffusi da Pepita Onlus), su un campione di oltre 7.000 adolescenti provenienti da tutta Italia, il 4% dichiara di aver fatto sesso inviando foto e video su WhatsApp, sui social network oppure telefonicamente. Il 6,5% ha fatto sexting e il 2% ha fatto sesso davanti ad una webcam. Il 10%, poi, ha scattato selfie intimi. La prima esperienza di sexting avverrebbe tra gli 11 e i 12 anni. «I dati ci dicono che su questi fenomeni la situazione non sta migliorando, anzi – ha spiegato di recente Luca Bernardo, direttore della Casa pediatrica Fatebenefratelli Sacco di Milano, che dal 2008 ospita il Centro multidisciplinare sul disagio giovanile, considerato uno degli Osservatori più attenti d’Italia sul fenomeno -. Bisogna intervenire, e la parola d’ordine è prevenzione: si devono informare e formare famiglie e scuole su quali sono gli indicatori spia per riconoscere gli episodi di cyberbullismo». 
I ragazzi sanno cosa rischiano quando quando si scambiano messaggi di questo tipo? 
Spesso sono anche gli adulti a non saperlo.
Si tratta solo di comportamenti devianti?
La problematica del sexting è piuttosto densa. Riguarda sia gli adulti che i minori. I reati che si possono configurare sono il 600 ter (pornografia minorile, ndr) del Codice penale e una violazione della privacy  (Codice Privacy, decreto legislativo 196 del 2003, ndr) se parliamo di maggiorenni.  
I rischi legali quindi sono elevatissimi?
Certamente. Si tratta di comportamenti che possono avere risvolti penali. La materia è molto complessa: basti ricordare la sentenza 11675 della Corte di cassazione che ha escluso la configurazione del 600 ter quando l’immagine pedopornografica è autoprodotta dal minore… 
 In questo caso la vittima però non viene tutelata… 
La vittima non è tutelata da questo articolo e invece la vittima deve trovare sempre tutela.
Cosa serve prima di tutto alle famiglie?
Serve istruire, educare.
Quali gli strumenti a disposizione deigli adulti?
 Utilissima, la guida realizzata dal Dipartimento Dipartimento Giustizia Minorile  iGloss@ 1.0. Si tratta di un abbecedario dei comportamenti devianti. Una raccolta di termini specialistici sui comportamenti online a rischio.
SERENA BOURNENS

8 Febbraio 2017
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