Maurizio Guandalini
3:19 pm, 8 Febbraio 17 calendario

Gli analfabeti funzionali

Di: Redazione Metronews
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Allarme da biro rossa. Seicento docenti universitari hanno scritto un appello al governo (ma perché al Governo?!) sottolineando, a più mandate, che i ragazzi non sanno l’italiano.
Che fanno errori da terza elementare. Scrivono tesi come fossero degli sms. La colpa è dei 140 caratteri d’ordinanza? Troppo comoda risolverla così. E’ come dare la colpa alla legge sul divorzio perché i matrimoni si sciolgono. L’educazione, l’insegnamento, l’esempio. Vecchia cianfrusaglia, per qualcuno. Ma, qualche decennio fa, con un gioco a zona, stretto stretto, a tenaglia, scuola e famiglia insieme, qualcosina, abbiamo portato a casa. Niente di stupefacente. Ci si arrangia, insomma. Senza guizzi.
C’erano maestre non laureate, mentre oggi sono pluridecorate e 4 o 5 per classe, severe, che marcavano l’erroraccio scrivendo cubitale “analisi logica o etimologia – e vai con il compitino, alle scuole medie, uno tutti i giorni -,  e famiglie che in casa facevano girare qualche libro, dei giornali, così la passione, di sfogliarli e leggerli, ti veniva. Fin da prima delle elementari ho visto appiccicata al muro di casa una biblioteca, con tanti volumi e sulla tomana dei quotidiani. Andava alla grande.
Nel contemporaneo andazzo i giornali rimangono impilati nelle edicole mentre ci sono più libri che lettori (in un anno 6 persone su 10 non hanno mai sfogliato un volume). Non mi spaventa tanto il giovinastro che mette l’apostrofo dove non ci va o quello che si spertica in congiuntivi gratis. Dovrebbe valere il principio “non scrivo come Dostoevskij ma l’ho letto”. A me preoccupa di più portare a casa un giovane che ragiona, che sa un po’ di geografia e di  storia, un giovane in grado di fare discorsi logici e analisi dei problemi, al di fuori del seminato nozionistico scolastico. Leggo quello che pensa la diciottenne Sofia Viscardi, 2 milioni di follower e ‘mi piace’. In italiano basta farsi capire. Ci sono esempi di letteratura alta, definita selvaggia, alla Pietro Ghizzardi che ha vinto il premio Viareggio con “Mi richordo anchora”, con la “h” tra la c e la o. Mi spaventa il dato drammatico del 70% di italiani analfabeti (alcuni lo danno  al 50%, insieme alla Spagna abbiamo la maglia nera nel  mondo). Quell’analfabetismo funzionale che porta a non comprendere la società complessa, come ha scritto Mimmo Candito su la Stampa. Gente normale, in grado di leggere e far di conto, che non riesce  ricostruire ciò che hanno ascoltato, o letto, o guardato in tv o sul computer. Sono analfabeti funzionali perché hanno perduto la funzione del comprendere e spesso non se ne rendono conto.

8 Febbraio 2017
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