Usa
5:24 pm, 20 Gennaio 17 calendario

Usa, Trump presidente “Da oggi America first”

Di: Redazione Metronews
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Donald Trump ha ufficialmente preso in mano le redini degli Stati Uniti, giurando come 45° presidente a Washington, nelle mani di John Roberts, capo della Corte Suprema. Trump ha deciso di usare sia la Bibbia personale, regalo della madre alla fine delle elementari, e sia quella del presidente repubblicano Abraham Lincoln, scelta anche da Barack Obama in entrambe le cerimonie di insediamento.
La formula. Il giuramento del presidente è una formula prevista dall’articolo II della Costituzione Usa. Si tratta di una formula breve, in tutto 39 parole più il nome completo del presidente: “Giuro solennemente che adempirò fedelmente all’incarico di presidente degli Stati Uniti e preserverò, proteggerò e difenderò, al meglio della mia capacitò, la costituzione degli Stati Uniti”. 
Il primo discorso. Nel primo discorso da presidente, Trump ha detto che “momento delle chiacchiere è finito, ora è il momento dell’azione”. “Noi americani adesso siamo uniti. Affronteremo sfide, ci confronteremo ma alla fine porteremo a casa il risultato”. L’America, ha aggiunto Trump, “comincerà a vincere di nuovo, riporteremo a casa i nostri lavori, ricostruiremo il nostro paese con le mani americane e il lavoro americano. Gli americani assumeranno gli americani”. Insomma, “da oggi America first”, la regola sarà “compra e assumi americano”.
Il tweet. “The work begins!”, “comincia il lavoro!”, è stato il tweet di Trump, all’inizio dell’Inauguration Day a Washington. “Tutto comincia oggi! – scrive Trump – Ci vediamo alle 11 per il giuramento. Il movimento va avanti. Comincia il lavoro!”.
Barack: “Grazie America”. In precedenza il presidente uscente, Barack Obama, ha lasciato lo Studio Ovale, simbolo del potere. Come vuole la tradizione, ha posto sulla scrivania un biglietto per il suo successore, Donald Trump. Uscendo ha detto “grazie”, come ultimo messaggio da presidente agli americani.
Il regalo di Tiffany. Il regalo che la futura first lady, Melania Trump, ha consegnato alla moglie del presidente uscente Michelle Obama era contenuto in un’inconfondibile scatola di Tiffany, il celebre marchio di gioielleria. La teneva in mano al suo arrivo alla Casa Bianca per il tradizionale te che ha segnato il passaggio di consegne. 
Il gradimento. Comunque la partenza resta difficile. Donald Trump ha il peggiore tasso di approvazione riscosso da un presidente eletto nelle more dell’insediamento alla Casa Bianca rispetto a tutti i suoi più recenti predecessori, a partire dal 1992: lo conferma un sondaggio condotto dall’istituto demoscopico Gallup, che alla vigilia del passaggio delle consegne attribuisce al tycoon un modestissimo 40% dei consensi. Quando nel 2009 vi fu l’avvicendamento tra George W. Bush e Barack Obama, per esempio, quest’ultimo godeva di un tasso favorevole pari al 78%, quasi il doppio. Pure lo stesso Bush Junior e Bill Clinton, peraltro, si collocavano ben oltre il 50%. Stridente la differenza di popolarità di Trump presso i repubblicani e i democratici: tra gli uni lo approvano l’82%, tra gli altri appena l’8. Anche tra coloro soltanto che sostengono il Grand Old Party, comunque, il magnate resta indietro nel confronto con chi l’ha preceduto: Bush nel 2001 arrivava infatti a ben il 97%. Sul versante opposto, Obama e Clinton avevano il sostegno rispettivamente del 95 e del 92% dei sostenitori del proprio partito.

20 Gennaio 2017
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