Coez: Il mio rap-canzone parla ai ragazzi come me

ROMA «Ero uno di quei ragazzini che s’isolava col walkman sull’autobus e a scuola, sono cresciuto con i dischi dei cantautori che ascoltava mia madre, ma mi sono innamorato del rap in seconda media. Il rap di ieri aveva tutto un altro effetto sui ragazzi, alcuni artisti mi hanno fatto capire tante cose, e quando sono cresciuto mi è venuto naturale raccontare le mie esperienza di vita ai ragazzi che oggi si isolano con le loro cuffiette». Parola di Silvano Albanese, in arte Coez, uno dei nomi nuovi del pop italiano in concerto domenica alle 22 al Quirinetta con l’ultima data del tour From the Rooftop. Nato nel 1983 a Nocera Inferiore il rapper e cantautore ripercorrerà in chiave prevalentemente acustica le tappe principali del suo cammino musicale iniziato nel segno del rap e poi avvicinatosi sempre più alla canzone d’autore.
«Diciamo – spiega – che dai 12 ai 24 anni ho ascoltato solo rap, poi il genere mi ha un po’ saturato e ho iniziato a fare un’altra esperienza, quella della canzone. Il mio obiettivo è fondere le due cose». Nel live romano Coez, oltre a canzoni di sua composizione, proporrà anche riletture di brani di Fabri Fibra, Primo Brown dei Cor Veleno, Calcutta e Vasco Rossi (Info: 0669925616).
 
STEFANO MILIONI