Maurizio Zuccari
8:59 pm, 14 Dicembre 16 calendario

Il testimone del sisma

Di: Redazione Metronews
condividi

Tutto era scritto già in quel gesto, simbolico quant’altri mai. Con la consegna della maglia donatagli dal sindaco di Amatrice a Gentiloni, Renzi ha voluto passare un testimone scomodo ma d’obbligo al suo successore, mostrando plasticamente le priorità del nuovo governo. Così, il primo atto a essere votato dalla Camera dopo la crisi è stato il decreto sul terremoto, o decretone, come ribattezzato il provvedimento che assomma a sé i due precedenti legati ai sismi d’agosto e d’ottobre. E non è un caso, forse, che alla vigilia del voto la terra abbia tremato ancora ad Amatrice e dintorni, con una scossa sulla soglia dei 4 gradi, mentre il neopremier chiedeva la fiducia al Senato. Poco cambia a livello normativo per i 350mila del bacino, gli sfollati e gli attendati che entro Natale dovrebbero trasferirsi nei container, per passare alle prime casette di legno in estate. Confermati i 300 milioni del fondo pro terremotati. Soldi che serviranno a mettere in sicurezza i beni architettonici – come il campanile della cattedrale di San Benedetto a Norcia, dove i lavori sono iniziati – e a ripristinare gli edifici pubblici danneggiati, scuole, ospedali e strade, dove l’Anas ha carta bianca.
 
Ma soprattutto serviranno a riconnettere un tessuto produttivo sconvolto dalle scosse come e più del territorio. Sospese tasse e bollette (per un semestre), sono confermate le agevolazioni alle imprese agricole e una corsia di riguardo per il ripristino delle attività imprenditoriali e commerciali distrutte, o per avviarne di nuove (10 i milioni stanziati, con un limite di 2,5 ad azienda). Per le misure d’urgenza sono istituiti uffici speciali composti dalle 4 regioni e dai 131 comuni interessati, con un bilancio di quasi un milione per l’anno in corso e tre l’anno fino al 2018. Riguardo all’edilizia privata, restano in vigore i provvedimenti in corso: 100% dei contributi per prime e seconde case all’interno dei borghi colpiti e 50% se fuori dal cratere e isolate. I finanziamenti sono dati secondo lo stato di avanzamento dei lavori e non potranno superare l’entità del danno, gli interessati dovranno servirsi di tecnici e imprese iscritti in una white list, mentre un’apposita struttura al Viminale dovrà vigilare sulla legalità, tanto sugli appalti che sullo smaltimento dei rifiuti, visto che manco le macerie si sottraggono alla corruttela. A Vasco Errani, commissario straordinario del governo per la ricostruzione, sono affidate le donazioni raccolte col 45500. E su tali misure nessun voto contrario (441 i sì), anche se lacune e criticità non mancano, sottolineano le opposizioni.
MAURIZIO GUANDALINI
Economista e giornalista

14 Dicembre 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo