Mosul, scudi umani e chiese devastate
IRAQ. Le forze di sicurezza irachene hanno ucciso 750 miliziani dell’Isis e disinnescato 92 autobombe dall’inizio dell’offensiva su Mosul (chiamata “Ninive stiamo arrivando”) scattata il 17 ottobre. Lo ha reso noto ieri la polizia federale che partecipa con alcune migliaia di uomini all’operazione militare per liberare la città dal giogo del gruppo jihadista. Inoltre a sud di Mosul sono stati liberati 54 villaggi, mentre in tutta la provincia di Ninive le forze di sicurezza hanno ripreso il controllo di 52 pozzi petroliferi. La polizia federale ha evacuato invece 1.030 abitazioni nei villaggi a sud di Mosul, offrendo assistenza umanitaria agli sfollati. Mentre la coalizione internazionale a guida statunitense ha effettuato un numero senza precedenti d’incursioni aeree, rimane feroce la resistenza da parte dei guerriglieri dello Stato islamico. L’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani, con una nota stampa del portavoce Rupert Colville, ha riferito ieri che l’Isis starebbe continuando a usare scudi umani in Iraq. I miliziani, inoltre, hanno profanato e devastato alcune chiese a sudest di Mosul. A Bartella, nella chiesa di Mart Shimony i jihadisti hanno divelto le croci e sfondato le cassette per le elemosine. Secondo il report dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), ben 10.728 persone sono state sfollate dall’inizio delle operazioni per liberare Mosul.
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