Taxi
8:18 pm, 20 Settembre 16 calendario

I tassisti mobilitati: Fermiamo Uberville

Di: Redazione Metronews
condividi

ROMA Prima l’app per prendere un passaggio in città e poi, in un crescendo rossiniano: la consegna a domicilio di pizza e sushi, l’auto senza guidatore, il passaggio anche in elicottero o in aereo. «Benvenuti ad Uberville, un luogo dove la cosa più low cost sono i diritti dei lavoratori. Oneri e rischi si scaricano sull’operatore finale, gettando nel fosso anni ed anni di conquiste sociali su paghe e salvaguardie. Mi spiace, ma questa non è la modernità dell’economia della condivisione». Ne è convinto Marino Masucci, coordinatore Fit-Cisl per i taxi, che sta rappresentando l’Italia ad Anversa in Belgio nell’incontro mondiale dei sindacati dei tassisti per decidere la strategia comune per fronteggiare l’avanzata di Uber.
Avete deciso di fronteggiare un servizio globale con un’alleanza internazionale?
Siamo di fronte ad un fenomeno, quello della sharing economy, difficile da gestire e quasi inarrestabile, ma con tante pericolose derive distorsive. Qui ad Anversa, nel terzo incontro sull’argomento promosso dall’Its, il sindacato internazionale dei trasporti, cerchiamo una risposta comune con tassisti arrivati da 17 diversi Paesi del mondo: Usa, Canada, Sudamerica, Australia, Asia, Europa e Africa. Ciascuno racconta cosa sta succedendo nel suo Paese e poi stileremo un piano d’azione.
Qualche dettaglio?
Studio dell’avversario, strategia globale, mosse legali, rete di alleanze per reggere la pressione della lobby di Uber. Il tutto usando diverse leve, compresa quella creativa per togliere la patina di “figo” che hanno i servizi “innovativi”. I tassisti danesi hanno prodotto un video ironico che mostra il vero volto di questi sistemi.
La situazione italiana in questo quadro qual è?
Da noi i politici per ora hanno preso tempo e il legislatore fa fatica a disciplinare questo ambito. Intanto le sentenze della magistratura a Torino e Milano hanno congelato il servizio Uber Pop, quello più similare al taxi. A luglio è stato votato un emendamento al ddl Concorrenza che delega il governo ad intervenire entro un anno. Anche l’Autorità dei Trasporti preme per una regolamentazione. Abbiamo incontrato il M5S che sta lavorando ad una legge su tutta l’economia della condivisione, come invita a fare la Commissione Europea.
C’è chi dice che fate una battaglia di retroguardia. Siete contro la modernità?
Non siamo contro l’innovazione, ma per la tutela dei diritti dei lavoratori e dei consumatori, nel rispetto delle regole. Da 7 anni, da quando è nata Uber, sono rimaste irrisolte questioni importanti come i criteri di sicurezza per passeggeri e autisti, o i diritti contrattuali e le ricadute sulla fiscalità stile Apple o Google.
E i tassisti cosa devono fare?
La qualità del nostro servizio deve crescere, con più tecnologia e conoscenza delle lingue.
LORENZO GRASSI

20 Settembre 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo