Fassino: “Appendino non eredita Calcutta”

TORINO Un’analisi della sconfitta che sa di sfogo. L’ex sindaco Piero Fassino in conferenza stampa presso il suo comitato elettorale ieri ha parlato delle ragioni che hanno portato alla sua sconfitta: Sono tre i fattori che per l’ex primo cittadino hanno favorito Chiara Appendino: «La voglia di cambiamento, che dopo 23 anni di amministrazioni di centrosinistra era legittima; la sofferenza sociale generata dalla crisi, a Torino come nel resto d’Italia; la convergenza dei voti di centrodestra con i 5 Stelle al secondo turno, un’occasione ghiotta per scalzare il sottoscritto».
Ma le parole più dure sono proprio per Appendino: «Eredita una Torino solidale, aperta al mondo grazie agli investimenti sulla cultura, moderna, con tanti cantieri aperti da noi e che lei inaugurerà, con 600 milioni di debito in meno. Una città ben governata, non certo la Calcutta che descriveva in campagna elettorale. Una campagna dove ha usato il tema delle periferie come una clava sociale, per alimentare l’odio, nulla di più pericoloso. Spero che ora ci parli del suo programma, perché finora ha parlato solo con i no». Infine Fassino ha parlato di ciò che farà: «Non voglio incarichi di risarcimento. Farò opposizione dai banchi del Consiglio comunale nel Pd, ma non sarò  capogruppo».
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