Tunnel anti traffico La ricetta Mardegan

COMUNALI Quoziente famigliare; vigili col manganello; case prima agli italiani; Parisi troppo di sinistra; nuovi tunnel contro traffico e inquinamento. Sono i capisaldi della campagna di Nicolò Mardegan, candidato sindaco di “Noi x Milano”, lista appoggiata da Casa Pound.
Mardegan, la mobilità?
Vogliamo di investire sulle metropolitane, l’eliminazione dei mezzi inquinanti ; prezzi differenziati per ticket cartacei ed elettronici, sconti per la famiglia. E entro il 2020 il  50% della  copertura del trasporto notturno.
E invece Area C?
Si devono esentare i residenti, i commercianti e deve essere creata una fascia di esenzione alle 8 e alle 13 per permettere di portare i figli a scuola gratis. Aggiungerei in fine i tunnel: esempio, sotto corso Buenos Aires per rendere il traffico più fluido .
E i vostri progetti su Expo?
Deve diventare una zona franca dalla burocrazia e dal fisco locale. Ok al parco, ma non al campus che va fatto nelle aree dismesse. Anche nella stessa Cittàstudi, dove bivaccano zingari e  clandestini.
Da sindaco che farebbe?
Assegnerei alle famiglie italiane i 9000 alloggi liberi con ristrutturazione a rate. Così si combatte racket e razzismo: se dai le case agli stranieri fai crescere la rabbia. Poi varerei il quoziente familiare per le donne che fanno figli. Infine, i vigili: oggi sono 3000 ma solo 600 in strada. Ne metteremo  altri 880.
Se non va al ballottaggio?
Avremo una nostra rappresentanza in comune e municipi, il nostro progetto parte da Milano, ma pensa a un nuovo centro destra nazionale. Se i due candidati verranno a chiederci l’appoggio dovranno accettare le nostre idee.
Parisi è attaccato per i candidati di destra, lei  è il più a destra di tutti, come la vede…?
I veri anti democratici sono Renzi e compagni. Ma  mi rattrista  vedere Parisi remissivo col Pd. Lui stesso dice: «Spero non venga eletto Pavesi» (il candidato leghista in odore di un neo fascismo, ndr). Parisi è più a sinistra di Sala. Non capisco come Lega e Fratelli d’Italia possano stare con lui».
ANDREA SPARACIARI