L’opera monumento di Vinicio Capossela

MUSICA Un lavoro importante e ambizioso, durato ben 13 anni. Ecco “Canzoni della Cupa” di Vinicio Capossela, 29 brani per un doppio cd che mescola l’amore per la cultura popolare italiana e quello per la grande frontiera Usa.
Una proposta retrò eppur attualissima: «Non è folk revival, né ricerca filologica. Sono le nostre radici, un patrimonio che ci appartiene. È un disco complesso anche per chi ascolta, perché richiede tempo: lo vedo come una buona cantina dove approvvigionarsi», spiega Vinicio nell’Albergo Diurno Venezia, storico spazio milanese recuperato dal Fai.
Nel cd, dall’artwork curatissimo, ritroviamo atmosfere rurali e ancestrali, assieme a momenti di fiesta tex-mex. In radio ora c’è il singolo “La padrona mia”. «Il pubblico mi segue perché faccio le cose con verità e passione: credo nel disco come opera, non come una canzone buona e poi dei riempitivi». Capossela lo presenterà con una serie di incontri (domenica sarà alla Feltrinelli di piazza Piemonte a Milano), per poi partire il 28 giugno da Roma col tour “Polvere”, a cui seguirà in autunno il tour teatrale “Ombra”, seguendo la divisione del disco. Dal 22 al 28 agosto sarà protagonista del “suo” Sponz Fest, in Alta Irpinia. DIEGO PERUGINI