FURTO CAVEAU TORINO
10:35 pm, 28 Aprile 16 calendario

Il furto al caveau una vera beffa

Di: Redazione Metronews
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ROMA Lo smacco personale per il furto subito, gioelli e beni che raccontano la storia secolare della sua famiglia, ha deciso di condividerlo con le altre vittime dello stesso furto. Gian Luigi Bosco, commerciante nel settore dei cosmetici, ha creato su Facebook la pagina “Gruppo clienti caveau Intesa”, proprio per dare voce a tutte le altre vittime del colpo da decine di milioni di euro avvenuto presso la filiale dell’istituto di credito in corso Peschiera durante il ponte del week end. Una pagina a cui, fino a ieri si sono unite circa 50 persone.
La testimonianza
«L’iniziativa non è piaciuta ai dirigenti della banca. Oggi (ieri, ndr) mi hanno chiamato per chiedermi di abbassare i toni. Lo hanno fatto in modo molto cordiale, forse perché sono un loro correntista da anni, ma io non intendo affatto restare in silenzio. Un furto del genere, in una banca che mi hanno detto essere la più sicura d’Italia, è una presa in giro», ha spiegato il signor Bosco, che aveva affidato al caveau  beni di famiglia risalenti al 1600. «Circa 10 anni fa ci fu una rapina e i banditi entrarono dallo stesso punto scelto dai malviventi lo scorso week end. Possibile che nessuno abbia pensato di rendere meno vulnerabile il retro della banca? Quel vicoletto da cui i ladri hanno trovato un facile punto d’accesso poteva e doveva essere messo in sicurezza. Anche la facilità con cui hanno superato i vari ostacoli è sconcertante. Hanno oscurato le telecamere, ma è possibile che non ci fossero altri sensori in grado di far scattare un allarme?» si chiede ora Gian Luigi Bosco, che come molti dei 150 depositari dei beni nel caveau, ha saputo del furto solo dai media.
«Non so se faremo una class action. Ho creato il gruppo perché un fatto simile non può passare sotto silenzio. La copertura assicurativa non basta a coprire il valore di quanto  custodivo in banca, proprio per evitare che mi derubassero, dopo due furti subiti in casa» ha raccontato Bosco, che ha aggiunto. «Per quanto mi riguarda il danno non è solo morale, ma materiale. A me, come ad altre decine di persone, sono stati portati via ricordi personali, oggetti di antenati arrivati in Piemonte dalla Sardegna quattro secoli fa. E sono convinto che in questo caso Banca Intesa debba pagare per un servizio che non è stata in grado di garantire». Intesa Sanpaolo, dopo il furto, ha dichiarato la propria costernazione per l’accaduto,  offrendo la massima assistenza alle vittime del colpo.
PAOLO CHIRIATTI

28 Aprile 2016
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