GOVERNO
10:30 pm, 19 Aprile 16 calendario

Sfiducia al governo respinte le mozioni

Di: Redazione Metronews
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ROMA Ancora una volta, con la maggioranza allargata ai verdiniani, il governo tiene botta senza eccessivi scossoni. «Ad ogni mozione di sfiducia il governo esce più rafforzato», ha commentato Renzi. Così ieri sera Palazzo Madama ha respinto le due mozioni di sfiducia nei confronti del governo presentate dal M5S (183 no e 96 sì) e da Fi insieme alla Lega (180 no, 93 sì). La seduta ha avuto momenti di confronto anche accesi. Nel suo intervento il premier ha spaziato dalla vicenda di Potenza al rispetto degli impegni assunti, sino al no alla «barbarie del giustizialismo».
Barbarie di giustizialismo
«L’Italia ha conosciuto giudici ammazzati dalle mafie – ha detto Renzi – ma anche una vera e propria barbarie di giustizialismo. Io sono per la giustizia, non per i giustizialisti, credo nei tribunali non nei tribuni, credo nelle sentenze non nelle veline che violano il segreto istruttorio, quando dico che la giustizia deve andare a sentenza non accuso la magistratura ma dico quel che dice la Costitzione». Per Renzi «l’avviso di garanzia non è mai una condanna e noi non chiederemo le dimissioni dell’assessore del M5S di Livorno perchè è stato indagato». Dopo ha incassato l’appoggio dell’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano, che ha detto: «C’è chi ha pagato un prezzo altissimo per intercettazioni manipolate, come il mio consigliere Loris D’Ambrosio». Parlando della vicenda del petrolio in Basilicata, Renzi ha detto che la questione «non è chiusa» e ha auspicato «che i magistrati siano messi nelle condizioni di concludere presto le indagini».
“Abbiamo rispettato gli impegni”
Replicando alle accuse delle opposizioni, ha poi affermato che «il governo sta rispettando gli impegni presi. È impossibile negare che non abbia fatto provvedimenti su riforme, lavoro, tasse, Imu, Irap e scuola». Da parte loro le opposizioni – in particolare il M5S – hanno ricordato la «commistione di interessi con gli affaristi» mostrata dalla vicenda del petrolio in Basilicata che ha portato alle dimissioni della ministra Guidi.
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19 Aprile 2016
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