Stefania Divertito
6:00 pm, 5 Aprile 16 calendario

Il premier e la “caciara” dell’Italia sbloccata

Di: Redazione Metronews
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A Roma usano un’espressione dal suono onomatopeico: “la buttiamo in caciara”. Durante la direzione del Pd il presidente del Consiglio ha usato il tasto dell’orgoglio nazionale. Ecco un riassunto: “Siamo arrivati noi, noi rottamatori, abbiamo sbloccato l’Italia, e anche se è reato lo rifarei”.
È chiaro che il reato non è sbloccare l’Italia, signor presidente. Il reato – semmai fosse confermato dalla magistratura – sarebbe sbloccarla seguendo i dettami dell’industria e non del bene pubblico.
Analizziamo quello che si è voluto fare con Tempa Rossa. Entriamo nel merito, anche se mi rendo conto che è più noioso che seguire il battibecco Renzi-Emiliano. Con il famoso emendamento introdotto in Stabilità a dicembre 2014 (perché nello Sblocca Italia, un mese prima circa, alla fine saltò) si facilita la costruzione di infrastrutture strategiche per il trasporto del petrolio. Si autorizza l’ampliamento della banchina del porto di Taranto per far attraccare petroliere, caricare il greggio estratto in Basilicata per portarlo all’estero dove verrà raffinato. Sì: il petrolio lucano viene esportato grazie a Tempa Rossa. Le sbandierate convenienze per il territorio sono solo le royalties che i petrolieri pagano alla regione. Poi è tutto sfruttamento del territorio, costruzione di oleodotti, e veleni, come la magistratura ci ha raccontato, con buona pace dello sviluppo sostenibile di Taranto che diventa solo un hub di scambio e per farlo deve caratterizzare ancora di più la propria economia nell’accezione più vecchia del termine industriale.
Ora sappiamo che quel testo lo hanno voluto i petrolieri con una forte attività di lobby sui due ministeri coinvolti:  Sviluppo economico e Rapporti con il Parlamento. Sappiamo che quando si scrisse la parola approvato su un testo che prevede la prevaricazione dei poteri regionali nel nome di una semplificazione che non sembra affatto progresso, qualcuno festeggiò. E non furono certo i semplici cittadini. È questa l’Italia che si vuole sbloccare? Sicuri di andarne così fieri? 
STEFANIA DIVERTITO, giornalista

5 Aprile 2016
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