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6:00 pm, 13 Marzo 16 calendario

Ai commissari poche briciole

Di: Redazione Metronews
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SCUOLA. «Puntiamo su una scuola di qualità», ha dichiarato Renzi nell’annunciare il concorso a cattedre ora al via. Perché «il nostro convincimento molto forte è fare una scelta legata alla qualità dei nuovi insegnanti. Sono il bene più prezioso perché diamo loro i nostri figli». Queste le parole, solenni e roboanti. Poi ci sono i fatti, quei fatti che i mass media tendono ad ignorare perché apparentemente dettagli secondari. Un fatto, un dettaglio, è il compenso finora previsto per i docenti che svolgeranno la funzione di commissari nel concorso: 259 euro lordi. Per  un impegno complessivo di oltre un centinaio di ore di lavoro qualificato, e senza esoneri dal servizio. Due euro l’ora. Il messaggio è desolante: così poco vale il lavoro di un docente? Ma non è solo una questione simbolica. 
Quale sarà la qualità e l’impegno profuso da esaminatori così sottopagati, ognuno lo può giudicare da sé. E poi, a tali condizioni, si proporranno per tale delicato incarico non solo docenti animati da zelo missionario (però lo zelo non è un buon giudice), ma anche altri che cercheranno, nel ruolo di commissario d’esame, l’occasione per l’esercizio più o meno arbitrario (se non lucroso) di un piccolo potere e non una legittima opportunità di guadagno. Questo è dunque l’impegno fattivo, non solo proclamato, profuso dal governo per selezionare quei docenti che a loro volta dovranno giudicare della “qualità dei nuovi insegnanti”, cioè di coloro cui “diamo i nostri figli”. Ma si sa: le belle parole costano poco. Perfino meno del lavoro dei commissari d’esame. 
GIANFRANCO MOSCONI
 

13 Marzo 2016
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