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5:50 pm, 28 Febbraio 16 calendario

Nessuno metta mano al sistema formativo 3-14 anni

Di: Redazione Metronews
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SCUOLA. Le scuole Infanzia-Primaria-Secondaria di 1° grado statali costituiscono nel nostro Paese un sistema formativo integrato 3-14 anni ormai da tempo. I docenti dei vari gradi scolastici, professionisti della cultura in egual modo, vantano un raccordo continuo sicuramente benefico per gli alunni. Il legislatore ha pensato a tutto: Collegi dei docenti congiunti, assemblee coi genitori in continuità orizzontale e verticale, curricolo unitario, metodologia e didattica condivise per costruire il profilo finale dello studente delineato dalle Indicazioni Nazionali 2012 vigenti, tenendo conto delle competenze-chiave europee. Nel sistema formativo integrato 3-14 anni c’è attenzione a tutti gli alunni sin dalla più tenera età -soprattutto a quelli con bisogni educativi speciali -, forti della possibilità di intervento precoce. Corsi di aggiornamento comuni Infanzia-Primaria-Secondaria di 1°grado rafforzano la professionalità dei docenti e la consapevolezza di essere il primo segmento del percorso scolastico italiano, compatto e vincente proprio in virtù dell’unitarietà gestionale, strutturale e metodologico-didattica degli Istituti Comprensivi. Il sistema formativo integrato statale 3-14 anni è in vigore e funziona bene. Non è dato sapere se lo sarà ancora, visto che la legge 107/15 comma 181 lettera e) propone un sistema integrato 0-6 anni -non statale, non più gratuito, non più scuola ma servizio- in cui dovrebbe confluire la scuola dell’Infanzia statale. Disgregare il percorso 3-14 anni senza motivi pedagogicamente validi, ignorando quanto costruito negli ultimi 50 anni riguardo l’identità educativa e professionale della scuola dell’Infanzia, sarebbe un regresso inammissibile per una società che voglia definirsi civile. La delega in bianco per la scuola dell’Infanzia statale andrebbe ritirata senza indugi, ripensando poi alla generalizzazione di questo segmento dell’istruzione italiana e all’obbligatorietà almeno per l’ultimo anno di frequenza. L’Europa non ci chiede di privare la nostra scuola statale delle sue robuste e profonde radici ma semplicemente di istituire Nidi!
MARINA CASTELLI, Insegnante Scuola Infanzia Statale
 
 

28 Febbraio 2016
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