Maurizio Guandalini
7:53 pm, 25 Ottobre 15 calendario

Abolire Imu e Tasi senza mezze misure

Di: Redazione Metronews
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Questo pezzo che leggerete è diverso da quello che avevamo preparato qualche giorno fa. Nell’articolo, pronto, volevamo smontare l’idea che il nostro paese è fatto di ville e castelli e che era giusto togliere, a tutti, indistintamente, la tassa sulla prima casa. Dopo qualche ora di surplace e polemiche, la scelta definitiva: l’Imu-Tasi rimane per ville e castelli. Su un provvedimento (togliere la tassa sulla prima casa)  da 3,7 miliardi si tratta di 80 milioni di euro. Per stare abbondanti, perché i castelli sono spesso di competenza delle sovrintendenze o del Fai. Confusione e decisioni ballerine. Alla faccia dei principi. Tra l’altro questa retromarcia presta il fianco a chi vuole aprire alla possibilità di far pagare la tassa sulle case cosiddette di pregio, nei centri storici. Un bel casino, vedrete. Perché è la definizione di casa di pregio che non regge di fronte ad una mancata riforma del catasto: solo la riforma potrà dire ‘casa di pregio’ o no. I tanti A1 (che indicano le belle abitazioni) in circolazione sono stati attribuiti negli anni Settanta. Oggi è tutto cambiato. Sia chiaro. Non vorremmo dare l’impressione di fare i difensori civici dei castelli e delle ville. Non ce ne frega nulla. Il nostro è un ragionamento sui principi e sui diritti, che vale sulla casa come per altro. Chapeau  a Mentana, il direttore del Tg La7  che su facebook ha scritto “se la  prima casa è considerata un bene primario non ci può essere progressività”, quindi la tassa va tolta sia al ricco che al povero. Oddio, farne una disputa ideologica, una lotta di classe permanente, non va. In Italia l’80% di cittadini sono proprietari della prima casa. Cancellare l’Imu-Tasi vuol dire favorire i ricchi? Il punto: togliere la tassa sulla prima casa non è contro alcuna norma costituzionale (articolo  53) sulla progressività del nostro sistema di tassazione (chi più ha, più paga). Non si può dire  ‘via la tassa sulla prima casa’, ma non  a chi ha otto stanze e due bagni.  La (prima) casa è un diritto riconosciuto in diversi articoli della Costituzione.  L’abitazione è lo strumento che aiuta a rendere validi alcuni diritti fondamentali dell’individuo (inviolabilità del domicilio, diritto alla riservatezza, la famiglia, educazione dei figli). Da parte di Renzi avremmo preferito una decisione ‘senza paure’: della serie, tolgo una tassa, la tolgo a tutti. Non il si-ma-però, dopo il routinario  movimento polemico su giornali e tv. Anche perché, primo, si disegna una Italia (villoni e castelli) che non c’è, secondo, si sgonfia l’effetto positivo, soprattutto psicologico, del provvedimento preferendo discutere d’altro. 
MAURIZIO GUANDALINI 
economista e giornalista
 

25 Ottobre 2015
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