Riforma della scuola
12:20 pm, 7 Agosto 15 calendario

Assunzioni: il dramma di chi assiste un familiare disabile

Di: Redazione Metronews
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Cosa succede se chi inoltra la domanda per le fasi B e C del piano straordinario di assunzioni è un docente precario che assiste un familiare (figlio, genitore, fratello o parente entro il terzo grado) con handicap? Proviamo a capirlo.
La legge 104/1992 garantisce ai lavoratori che assistono un familiare con handicap in situazione di gravità la possibilità di scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e l’impossibilità, senza il loro consenso, di essere trasferiti altrove. Ciò vale ovviamente, soddisfatti determinati requisiti, anche per il personale della scuola.
Non è un privilegio, né – come pure talvolta si pensa o, peggio, si dice – uno stratagemma per lavorare sotto casa. È un diritto sancito dalla Repubblica italiana a beneficio di chi ha un handicap in situazione di gravità e di chi ha l’onere di assisterlo.
Poniamo il caso di un docente precario X che vive nella provincia Y. Dopo dieci, quindici, vent’anni di supplenze nelle scuole della provincia Y, quel docente ha finalmente l’opportunità di essere assunto a tempo indeterminato grazie al piano straordinario della “Buona scuola”. Gli basta inoltrare una domanda online indicando tutte le province in ordine di preferenza, e, se il punteggio glielo consentirà, riceverà l’attesa proposta di assunzione.
Ed ecco i possibili scenari.
Scenario 1
Il docente X inoltra la domanda e riceve la proposta di assunzione nella provincia Y in cui risiede. In questo caso il docente potrà continuare ad assistere il familiare con handicap in situazione di gravità e potrà contare, ove possibile, sull’assegnazione della sede di lavoro più vicina al proprio domicilio.
Scenario 2
Il docente X inoltra la domanda e riceve una proposta di assunzione in un’altra provincia o in un’altra regione. In questo caso il docente si troverà di fronte a un duplice ed atroce dilemma:
a) se accetta la proposta, non potrà più assistere il familiare o dovrà portarlo con sé (sic);
b) se non accetta la proposta, invece, potrà continuare ad assistere il proprio familiare, ma sarà estromesso sia dal piano di assunzioni sia dalla Graduatoria ad Esaurimento.
Scenario 3.
Visti i pericoli dello scenario 2, il docente X decide, suo malgrado, di non inoltrare la domanda per non rischiare di dover rifiutare una proposta di assunzione al di fuori della provincia Y ed essere estromesso sia dal piano di assunzioni sia dalla Graduatoria ad Esaurimento.
Viene dunque da chiedersi:
– chi ha ideato questo sistema di reclutamento ha tenuto conto delle drammatiche conseguenze per migliaia di docenti che assistono un familiare con handicap in situazione di gravità?
– chi ha ideato questo sistema di reclutamento ha idea di cosa significherebbe, per una persona con handicap in situazione di gravità, perdere l’assistenza e l’affetto di cui necessita o affrontare un trasferimento in altra provincia o regione?
– chi ha ideato questo sistema di reclutamento ha idea del trauma che un persona con handicap in situazione di gravità subirebbe se fosse sradicata dai luoghi e dagli ambienti nei quali è riuscita ad integrarsi?
– chi ha ideato questo sistema di reclutamento intende fare qualcosa per impedire che migliaia di docenti precari debbano scegliere tra il proprio lavoro e il benessere del familiare con handicap in situazione di gravità?
Sono domande chiare, semplici, che esigono risposte e soluzioni immediate. Perché consentire tali ingiustizie non è solo cattiva politica: questa, ministra Giannini e premier Renzi, è crudeltà.
GIULIO IRACI (docente dell’associazione Gessetti Rotti e fratello di persona con handicap in situazione di gravità)
PS. La postilla, in questo caso, è d’obbligo. Che alcune ingiustizie siano più gravi di altre, infatti, non significa che le seconde non lo siano, specie se gli autori delle une e delle altre sono i medesimi. Questo articolo, del resto, non è per gli insegnanti precari, i quali, con o senza un familiare con handicap a carico, corrono il rischio di doversi trasferire al di fuori della provincia di residenza e lontano dai propri affetti. Questo articolo è per tutti gli altri. Se sanno leggere.

7 Agosto 2015
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