Maurizio Baruffaldi
6:30 pm, 25 Giugno 15 calendario

Siamo tutti quanti bastardissimi

Di: Redazione Metronews
condividi

Usare l’espressione “imbastardire la nostra razza” come il presidente della provincia di Treviso ha fatto, riferendosi alla condivisione degli spazi con i migranti dell’altro emisfero, fa un non so che di tenerezza. Sì, è vero, fa anche incazzare, ma noi vogliamo essere gentili, perché puntiamo a crescere. Non è una questione di perdono cristiano, che tanti danni può fare, ma del sapere che non colleghiamo sempre a dovere pensieri e parole. Salutando Battisti, dovunque si sia rifugiato. Le parole che vengono vomitate in momenti poco lucidi appartengono a tutti noi, e riconoscere di aver pisciato fuori dal buco è un passo avanti.
Accorgersi di non pensare quello che si è detto, è sano. Per offrire un concetto che prenda a schiaffi la storiaccia dell’imbastardire, diciamo che noi umani siamo la moltiplicazione millenaria di incroci. Nulla è puro. Nulla si conserva, senza morire. Più contagi, più esalti la biodiversità. Bastardissimi, siamo. Fine della questione.
Epoi comincia il lavoro, quello di allenarsi a contare fino a tre, soprattutto per chi ha i baffetti del potere isitutuzionale. Non accettare più la sequenza del seminare odio e poi attaccarsi al “io volevo dire un’altra cosa”. Il sentirsi pirla, fa bene. Tanto, dei pirla, lo siamo un po’ tutti. Dobbiamo farlo per non partorire mostri come Dylann Roof, e finire a chiedersi come sia potuto succedere.
Succede anche così. Perché l’odio razziale si alimenta feroce in chi si sente biologicamente un perdente. Sembra che a Dylann Roof, un ragazzo nero gli avesse fregato la ragazza. E chiamala scema.
MAURIZIO BARUFFALDI
Giornalista e scrittore

25 Giugno 2015
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo