Maurizio Guandalini
8:57 pm, 8 Giugno 15 calendario

Guerra fredda che nostalgia

Di: Redazione Metronews
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Vero, Sette Grandi guai, come titolava, in prima pagina, Metro. Mai come in questo momento c’è, tra i leader del G7, smarrimento. Grandi problemi (dalla Grecia ai migranti) ma nessuna, rapida, soluzione. Prendiamo la vicenda dei barconi. 500 mila persone sono pronte a salpare dalla Libia. L’Italia ha chiesto, urlando, agitandosi, all’Europa, e ai paesi più robusti e attrezzati, un aiuto concreto. Risposta? Non pervenuta. Sono arrivate delle navi, tedesche e inglesi che, paraddossalmente hanno irrobustito le partenze: le navi vanno a soccorrere i barconi fino davanti alle coste libiche, quindi i mercenari di vite umane caricano barconi che, al largo, volutamente ribaltano, ‘simulando’ affondamenti in modo da far scattare il pronto arrivo dei soccorritori. Ma, a questo punto, non si potrebbero imbarcare i migranti direttamente nei porti libici? E’ il dopo che rimane a carico solo dell’Italia. I migranti arrivano e noi visti i precendenti, non abbiamo capacità di accoglienza. Non abbiamo le strutture. Facciamo tutto in emergenza (ora si parla di utilizzare le caserme dismesse!) senza sapere dove andremo a sbattere. La reazione dei governatori di Lombardia, Veneto e Liguria, tra l’altro tutte regioni dove è bassa la presenza dei migranti (rispetto la Sicilia e il Lazio) è un altolà, un avviso, un alert perché le mani ‘sono legate’. Le prediche sulla solidarietà sono inutili. Il G7, l’Europa hanno delle soluzioni? Ogni Paese e leader guarda in casa propria. E per questo i problemi rimangono lì fermi. Irrisolti. La guida degli Stati Uniti non c’è più. Obama in politica estera non ne ha beccata una. Zero. Anche  ostinazione del presidente Usa contro la Russia per l’Ucraina, che ci tocca da vicino, tra l’altro, con le sanzioni che si stanno rilevando di una inutilità assurda, dimostra solo la prevaricazione della propaganda rispetto al realismo, ben spiegato dall’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che si sta adoperando perché si ritorni al dialogo tra le due ex super potenze. Lasciateci un po’ di nostalgia, sconosciuta alle giovani generazioni. Eravamo più sicuri durante la guerra fredda, Usa e Urss super potenze che, in equilibrio, governavano il mondo e le aree più critiche di influenza. Ahinoi a quello schema, che oggi definiamo ruvido, rudimentale, rozzo non c’è,  oggi, un impianto dello stesso valore, ma al contrario il sommarsi di problemi, gravi, senza soluzione all’orizzonte. Con il risultato che i cittadini si sentono meno sicuri, più deboli, in balìa di un futuro incerto.  E la paura  e le fobie aumentano portandoci alla chiusura rispetto al mondo.
MAURIZIO GUANDALINI

8 Giugno 2015
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