Maurizio Guandalini
6:20 pm, 12 Febbraio 15 calendario

Ucraina, il peso dei nazionalismi

Di: Redazione Metronews
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Quello che avviene in Ucraina, dietro a un posizionamento geopolitico delle potenze mondiali, nasconde errori storici, da Yalta in poi, che hanno spazzato via ogni rispetto delle culture e dei popoli su quei territori. Ad esempio in Italia non ho mai sottovalutato la questione del Veneto, non tanto come regione, ma come nazione (con una propria lingua e cultura). Venezia è con l’Italia dal 1866, meno di 150 anni. La Serenissima (abbattuta solo dalle  armate di Napoleone) è durata 1000 anni. E della Serenissima resta una gran nostalgia, non solo in Veneto. La Serenissima Repubblica di Venezia non comprendeva solo il Veneto attuale, ma anche la Patria del Friuli, Bergamo, Brescia, Crema e  Asola, nel mantovano. Oltre all’Istria, alla Dalmazia, a Corfù e alle isole Ionie (Foscolo è nato a  Zante).
Per non parlare di domini temporanei, ma secolari, nel Peloponneso e  nell’Egeo (Cipro, ad esempio). Altro che Belgio, Olanda o Austria o Scozia  e Catalogna. Ma anche la Lombardia, da sola (senza parlare di Padania che, giustamente, non esiste), vale più di Olanda e Belgio. Il fatto è che l’Europa sta dimostrando l’assoluta inutilità degli stati nazionali, che sono anzi d’ostacolo al progetto di unione continentale. La frammentazione quindi è possibile e forse inevitabile a lungo andare. D’altra parte è anche funzionale ai disegni egemonici della Germania.
Il fatto è che l’Europa sta dimostrando l’assoluta inutilità degli stati nazionali
Chi c’è dietro alla dissoluzione della Jugoslavia, alla separazione tra Boemia e Slovacchia, alla stessa frammentazione dell’Ucraina? Se e  quando converrà a  Berlino anche l’unità d’Italia sarà messa in discussione.  Ma il tema degli stati regionali sarà ineludibile. Perché questa è la storia dell’Europa: Impero e Papato, due poteri, laico e religioso, lontani, e ampie autonomie alle città-stato e  agli stati regionali. È così dai tempi di Carlo Magno, salvo la breve parentesi, otto-novecentesca, degli stati nazionali che ci hanno “regalato” due guerre mondiali e la fine del primato europeo nel mondo. Stupisce l’irrilevanza dell’Europa. Continua l’assenza.
Avete visto a Minsk la rappresentante dell’Unione europea per la politica estera, l’italiana Mogherini? Mare nostrum, Triton, flussi dal Nord Africa, dove sta l’Europa?
 
MAURIZIO GUANDALINI
(giornalista, economista FondazioneIStud)
 

12 Febbraio 2015
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